Il documentario, girato lungo la costa Atlantica, dalla South Carolina al Maine,
visita luoghi descritti dal viaggiatore milanese nei 13 stati originari, allora abitati non solodai coloni di origine europea ma da tribù indigene come Cherokee e Irochesi, non ancora in aperto conflitto con i bianchi. A Jamestown e Plymouth vediamo la ricostruzione dei primi insediamenti inglesi in America; a Williamsburg un complesso di edifici restaurati, "animati" da attori in costume d'epoca, ci introduce nella vita quotidiana di una città della Virginia alla fine del '700. Da Monticello, residenza di Thomas Jefferson, a Mount Vernon, dove fu ospite di Washington, fino a Philadelphia, dove reincontrò il suo amico Franklin, il viaggio in compagnia di Castiglioni si conduce a New York.
Rionero in Vulture. - A primo impatto appare come un’opera avveniristica, un’attesa che da primordiale riappare futurista. “Sì, perché le lampade richiamano l'Oriente ... l'assenza di statue ed immagini richiama l'Islam ... Forse un simbolo che Gesù è venuto al mondo per tutta l'umanità anche per i musulmani. Forse un messaggio di rinascita universale...” E’ quanto asserisce Lucia. “Prestando attenzione si sente la cascata della buona novella” ribatte Giovanna. “Da dove si capisce che è un presepe e non una installazione di quelle che vediamo a Venezia nella Biennale di Arte...?” Rammenta Donato. Certo, va visto dal vivo quel presepe che ha realizzato Don Rocco Di Pierro, nella Chiesa Mater Misericordia; eppure, sapendo che è in chiesa si intuisce che si tratta di un presepe... “E se fosse stato allestito in un museo cosa significherebbe? e se fosse stato in chiesa a Pasqua?” Ribatte ancora Donato. Tuttavia, offre una sensazione di quiete, luminosa, aurea per