“L’arte dello scrivere è l’arte dello scoprire ciò in cui credi”. Lo scriveva Gustave Flaubert due secoli fa, e alquanto si addice alla maniera (tormentata e gioiosa) di scrivere di Cristina di Lagopesole, poetessa sacra ed innografa lucana, che ha appena dato alle stampe la sua ultima fatica letteraria dal titolo “Cristìnia”. Un’opera poetica dall’elegante veste grafica (come del resto lo sono anche le precedenti pubblicazioni), edita dalle Edizioni dell’Eremo – La Grafica Di Lucchio, Rionero in Vulture – 120 pagine ben illustrate e corredate di immagini sacre, che guidano il lettore nella storia e nella preghiera di Santi, Beati, Venerabili che portano il nome Cristina, declinato anche in altre lingue ed epoche storiche. Incontriamo la poetessa – originaria di Rionero in Vulture – in procinto di recarsi nell’Eremo carmelitano da lei edificato, fra il castello federiciano di Lagopesole e il santuario del Carmine di Avigliano. È un testo molto importante su Santi e
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