Biennale Venezia: L’INTERPRETE, scritto da Giuseppe Brigante e prodotto dalla QUASAR di Lagonegro, al Festival di Venezia, tra i sedici finalisti di I LOVE GAI 2019
Regia: Hleb Papo
Sceneggiatura:
Giuseppe Brigante, Emanuele Mochi, Hleb Papou
Durata:16’
Cast: Lorena Cesarini, Roberto Negri, Aisha Montana
Montaggio: Fabrizio Paterniti Martello
Fotografia: Cosimo Caroppo
Suono: Valerio Tedone, Giandomenico Petillo
Produzione: Quasar s.r.l. - Lagonegro
Versione Originale: italiano, edo.
L’avventura inizia nel 2017: la 9ª edizione del Premio Mutti,
promosso dalla Fondazione Cineteca di Bologna
insieme all’
Associazione Amici di Giana
, all’
Archivio delle memorie migranti (AMM)
ed alla
Fondazione Pianoterra
ONLUS
, che nell’ambito
della
74esima Mostra di Venezia
assegnano il premio a
L'INTERPRETE
di
Hleb Papou.
E il gruppo di sceneggiatori del cortometraggio “
L’INTERPRETE”,
composto dal lagonegrese Giuseppe Brigante,
Emanuele Mochi e Hleb Papou, questi anche regista, incomincia a farsi strada nel campo della cinematografia e dei
giovani autori, partecipa a decine di iniziative, festival, manifestazioni, raccoglie encomi, apprezzamenti premi e apre
nuovi scenari per il futuro della cinematografia, coinvolgendo la Quasar s.r.l. di Lagonegro che accompagna il gruppo
nella produzione de
“
L’INTERPRETE”
.
La storia al centro de
L’INTERPRETE
ci porta al seguito di Francesca Osigwe, italiana di origini nigeriane, che collabora
con la polizia traducendo intercettazioni relative al traffico della prostituzione. Il caso di omicidio di una madame,
legato a doppio filo a un oscuro patto Juju, turbata da questa realtà violenta e da quel residuo di credenze ancestrali
che riscopre dentro di sé, la metterà a confronto con le sue paure più profonde.
L’INTERPRETE
vince il premio miglior colonna sonora, composta da
Andrea Boccadoro
, a
CORTINAMETRAGGIO
2019
.
Vince il Premio speciale della giuria di qualità al festival
L'ANELLO DEBOLE
DELLA
COMUNITÀ DI CAPODARCO
DI
FERMO
(Marche), questa la motivazione: "Una storia costruita per indizi con un alto tasso di tensione che contribuisce
a rendere il film reale e metafisico insieme. Dedicato alle seconde generazioni, svela il lavoro poco noto di chi collabora
con la polizia traducendo intercettazioni e mostra tutta la fragilità di chi scopre e deve affrontare superstizioni
ancestrali
dentro di sé" e con lo spirito di contenere a
lta qualità tecnica e forza della storia, filo rosso che unisce video
e audio cortometraggi che vincono il premio L’anello debole 2019
.
V
ince il premio come miglior cortometraggio al festival
CORTI IN
CANTINA
2019,
di Sant’Angelo le Fratte (Basilicata ).
È selezionato per il premio David di Donatello edizione 2019.
È tra i sedici finalisti della manifestazione
I LOVE GAI 2019,
dedicata
ai registi under 40, che si tiene in concomitanza della 76 edizione del Festival
di Venezia.
È proiettato al
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
al
"Lo Spiraglio" Filmfestival della salute mentale
, (Roma) al
Festival del Cinema
Africano, d'Asia e America Latina
presso lo
Spazio Oberdan
e
Wanted Clan
, ( Milano ), alla terza edizione di
Racconti
dalla Città-Mondo
di Napoli, al festival
Visioni Italiane
– Festival degli esordi 2019 di Bologna.
dott. Arch. Antonio G. C. Brigante
Commenti
Posta un commento