Come si dice a Roma: famo a capisse. Gli imprenditori, si sa, sono alla canna del gas, chiedono condoni tombali per tasse non pagate negli ultimi vent'anni e grasso che cola se pagano gli stipendi ai loro lavoratori. Artigiani, autonomi e liberi professionisti non hanno più nemmeno gli occhi per piangere e se li avessero, trovarlo il fazzoletto, pignorato in fase uno. Non saranno mica tutti dipendenti pubblici i potenziali avventori delle piste da sci, il succulento target cui puntano così ostinatamente gli operatori di Cortina e dintorni. D'altronde è noto che, l'estate appena passata, il Billionaire fosse affollato da orde di bidelli, uscieri e impiegati dell'ufficio anagrafe che avevano spostato in Costa Smeralda la sede per il loro smart working.
Rionero in Vulture. - A primo impatto appare come un’opera avveniristica, un’attesa che da primordiale riappare futurista. “Sì, perché le lampade richiamano l'Oriente ... l'assenza di statue ed immagini richiama l'Islam ... Forse un simbolo che Gesù è venuto al mondo per tutta l'umanità anche per i musulmani. Forse un messaggio di rinascita universale...” E’ quanto asserisce Lucia. “Prestando attenzione si sente la cascata della buona novella” ribatte Giovanna. “Da dove si capisce che è un presepe e non una installazione di quelle che vediamo a Venezia nella Biennale di Arte...?” Rammenta Donato. Certo, va visto dal vivo quel presepe che ha realizzato Don Rocco Di Pierro, nella Chiesa Mater Misericordia; eppure, sapendo che è in chiesa si intuisce che si tratta di un presepe... “E se fosse stato allestito in un museo cosa significherebbe? e se fosse stato in chiesa a Pasqua?” Ribatte ancora Donato. Tuttavia, offre una sensazione di quiete, luminosa, aurea per
Commenti
Posta un commento