Dialogo con Paola Dei, psicologa e critica di cinema
Lo studio è stato pubblicato di recente anche dalla Università di Vienna, di Berlino e
di Friburgo che hanno suffragato la pubblicazione sul Phenomena Journal. Si tratta di
un lavoro analizzato attraverso il Cinema, e validato con test e strumenti scientifici.
L’esperienza, realizzata presso l’Ospedale Campostaggia in Toscana, è risultata molto
arricchente, ed ha evidenziato l’importanza delle arti per il benessere psico-fisico,
con la contestuale diminuzione dello stress, oltre ad un miglioramento delle relazioni
familiari. Pioniere per la metodologia innovativa è il Metodo Psycofilm : il lavoro si
pone di fondamentale rilievo, attraverso il cinema unito alla ricerca scientifica. Il
progetto potrebbe essere realizzato anche nelle strutture della nostra regione.
Ne parliamo con la dottoressa Paola Dei, psicologa senese, autrice di recensioni su
cinema ed arte, con cui collaboriamo nelle Giurie di Festival nazionali come Sorriso
Diverso e Montecatini Film Festival .
Come nasce e come si muove tale impostazione scientifica con il Cinema che fa da
supporto alle cure?
Il Cinema è il compendio delle arti e quindi espressione di vissuti che si esprimono
attraverso la bellezza delle arti, capace di condurci all’interno della nostra psiche.
Pertanto, contestualizzando una meravigliosa teoria di personalità, lo studio è
riuscito a dimostrare come un percorso puntuale e coraggioso nel quale abbiamo
creduto fin dall’inizio e monitorato in ogni momento, sia riuscito, a diminuire nel
paziente affetto da patologie oncologiche, sintomi correlati allo stress del 50 / 60
percento, e migliorare le relazioni inter e intra-familiari. Questo si è verificato anche
nei parenti stretti.
Una esperienza che è vista di buon occhio negli ambienti scientifici?
Ogni innovazione è come un film o una opera artistica. Ad alcuni piace ad altri meno.
Questo è uno studio innovativo che per noi rimane molto importante. I semi piantati
hanno poi dato i loro frutti in tutto il mondo, come dimostrano le molte università
che, dopo averla valutata, hanno deciso di pubblicarla su Riviste Scientifiche
Internazionali.
Un certo tipo di cinema aiuta dunque a migliorare lo stato interiore del paziente.
Quali film averte preso in considerazione?
Il cinema, un certo tipo di cinema scelto con cura, procura sempre uno stato di
benessere, ma ai fini del lavoro psicologico va supportato da uno specifico metodo.
Nel Metodo Psycofilm i film vanno scelti con molta attenzione di caso in caso e di
situazione in situazione, in quanto si vanno a toccare interiorità fragili. Il percorso
che ci siamo prefissati ha colto tutti gli stati d’animo che una persona si trova ad
affrontare quando vive situazioni come descritte.
Il compito dei registi e delle loro opere è stato quello di rendere il viaggio
nell’interiorità più leggero. Questa esperienza ha prodotto frutti inaspettati anche da
un punto di vista relazionale, rafforzando legami e permettendo di costruirne di
nuovi; fornendo quindi chiavi di lettura diverse della propria vita. Abbiamo
attraversato momenti molto commoventi ma anche deliziosi sorrisi e tenerezze. Una
delle partecipanti (che purtroppo non è più con noi) testimoniava di come sia riuscita
a trasformare i vissuti ansiosi in stupore e meraviglia.
Un film che ha particolarmente colpito gli spettatori del progetto?
“ Love is all you need ” con Pierce Brosnan e Trine Dirholm, diretto da Susanne Bier,
ossia “ L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno ”.
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