📰 Il posto delle fragole di Mario Coviello: La frontiera di Alessandro Leogrande, Universale Economica Feltrinelli, 2017.
Ho appena finito di leggere “ La frontiera”, un saggio di
Alessandro Leogrande, pubblicata dalla Universale
Economica Feltrinelli nel 2017 e che vi consiglio di leggere
perchè ci aiuta a capire il mondo che viviamo, i tempi
difficili che stiamo attraversando.
Per molti anni Leogrande si è occupato degli “stranieri”
che arrivano in Italia dall’Asia e dall’Africa e come
vicedirettore del mensile “ Lo straniero”, come giornalista
del “ Corriere del Mezzogiorno”, del “ Riformista” e con
trasmissioni su Radio Tre ha raccontato le loro vite, le
torture che hanno subito, le lingue che hanno imparato, le
ragioni delle partenze, gli arrivi sempre provvisori. le
speranze, i progetti di vita.
“La frontiera” racconta questo suo cammino dentro una
umanità dilaniata, la voglia di comprendere del suo
autore.E sono le persone che incontra Ahimid, Yvan,
Gabriel, don Mussie, Alganesh, Shorsh, persone che
vengono dall’Eritrea, dal Pakistan,dalla Siria,dal Kurdistan,
dalla Nigeria che, attraverso i loro racconti dolorosi,
difficili, racconti ascoltati nel corso di anni di
frequentazioni, che noi lettori abbiamo la possibilità di
avvicinarci alla comprensione del perchè. Perchè queste
persone fuggono, perchè trascorrono anni della loro vita
tra fatiche, paure, terrore per arrivare in Italia e nel nord
dell’Europa.
Le storie di queste persone ci fanno conoscere la crudeltà
dei trafficanti che arrivano ad uccidere chi non può pagare
una tappa del viaggio per vendere i loro organi, con un
commercio sempre più fiorente.
Alessandro Leogrande, da testimone privilegiato,
impegnato in prima linea nella difesa dei diritti di queste
persone e di questi popoli, racconta la crudeltà e
l’inefficacia delle politiche italiane e dell’Unione Europea
nel tentativo di governare il fenomeno dei flussi migratori.
Al centro delle sue riflessioni l’autore pone il concetto di
“frontiera” e spiega che la frontiera muta in continuazione
con il variare degli accadimenti e i muri, il filo spinato, le
dogane, le polizie di frontiera, le navi militari non fermano
questi flussi mentre i trafficanti, gli scafisti, i passeurs, i mercanti di uomini,i politici corrotti li sanno governare per
trarre il massimo del profitto.
Alessandro Leogrande ci trascina in un viaggio doloroso
ma necessario lungo la frontiera che divide il sud dal nord
del mondo, ma non si limita a fermarsi lungo quella linea
immaginaria, la scavalca con intraprendenza e ci porta nei
paesi da cui i migranti provengono andando ad indagare e
sviscerare le cause dei terribili conflitti, delle dittature, dei
campi di concentramento che portano queste persone ad
affrontare viaggi altrettanto terribili e disumanizzanti nella
speranza di un futuro migliore. Leogrande ci prende per
mano, ci mostra la cruda realtà dei fatti e con una
semplicità ed un’accuratezza disarmante spiega e analizza
eventi storici e politici complessi e dalle mille
sfaccettature. Un libro bellissimo,doloroso,crudo ma
assolutamente necessario per comprendere il presente e
per capire che, nonostante la storia coloniale italiana sia
un periodo del passato col quale crediamo di aver fatto i
conti in realtà non è così, poiché la scia di quel processo
abominevole che è il colonialismo e le sue conseguenze
sono ancora vive nei paesi che abbiamo depredato per
assicurarci il famigerato ‘posto al sole’, comprenderlo è
necessario per avere una visione chiara del problema.
Leogrande con analisi approfondite dimostra che le
politiche dei respingimenti alle frontiere, dei blocchi
navali, dei centri di raccolta e detenzione sono fallimentari,
costano migliaia di vite innocenti che si trovano in fondo al
mare Mediterraneo e in tombe senza nome e sofferenze
che segnano per sempre i sopravvissuti che a milioni
vivono oggi nelle nostre città e nei nostri paesi.
La “Frontiera” è un grido contro la violenza, contro le
sofferenze che sono impresse nelle carni dei migranti e il
dipinto del Caravaggio che si trova a Roma nella chiesa di
San Luigi dei Francesi la “Vocazione e il Martirio di San
Matteo” serve a Leogrande per descrivere la violenza del
mondo.
Il libro è ricco di informazioni necessarie: la solidarietà e
l’impegno di uomini e donne che si spendono per aiutare
queste persone, la capacità che gli immigrati hanno di
adattarsi ai nuovi contesti e resistere comunque. La penna
di Leogrande è unica ed è un peccato che ci abbia lasciati
così presto.
Dal duemila mi sono occupato di immigrati. Ho diretto
l’Istituto Comprensivo di Bella , frequentato da da alunni
provenienti dal Marocco e dalla Romania, ho conosciuto e
frequentato tante persone provenienti da questi paesi per
il mio impegno nella Caritas parrocchiale. Come presidente
del Comitato Provinciale Unicef di Potenza ho raccontato le
storie di minori stranieri non accompagnati a migliaia di
alunni delle scuole della provincia di Potenza con il docu-
film Unicef “ Sottopelle” di Giuseppe Russo.
Questo libro di Alessandro Leogrande è una lettura che
consiglio a tutte le persone che vogliono capire i tempi che
stiamo vivendo e guardare il mondo dalla parte degli
ultimi, come ci insegna Papa Francesco.
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